Lo chef dei poveri
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- Scritto da Sara Fornaro

«Io credo nell’unità dell'umanità. Siamo tutti figli dello stesso Padre. Il mio desiderio è che Roma diventi una città dell’accoglienza, in cui le persone si amano, si vogliono bene».
«Io credo nell’unità dell'umanità. Siamo tutti figli dello stesso Padre. Il mio desiderio è che Roma diventi una città dell’accoglienza, in cui le persone si amano, si vogliono bene».
“Per crescere un bambino ci vuole un villaggio”:era il 1996 quando sentii Chiara Lubich citare per la prima volta questo proverbio africano.
Il Ben-essere condiviso richiede inoltre una forte nozione del “bene comune”,
Alcune emozioni sono temute, represse o giudicate poiché ritenute socialmente inaccettabili o pericolose, eppure sono indispensabili alla nostra vita e per stabilire rapporti profondi con sé stessi, con gli altri e con l’intero creato.
L'Organizzazione mondiale della sanità ha riconosciuto lo stress da lavoro o da disoccupazione come una vera e propria sindrome. Qualche consiglio per favorire una leadership partecipativa
Quasi 50 milioni di persone nel mondo soffrono di demenza e, almeno in base alle previsioni attuali, questa cifra sarà triplicata nel 2050 .
Il secondo figlio, il tumore, le scelte controcorrente, l’aggravarsi della malattia, le porte di casa sempre aperte, la morte in un clima di festa
Le varie angolazioni da cui si può guardare a una situazione non semplice da gestire
Quanto dobbiamo preoccuparci per i recenti episodi di cronaca, relativi alla paura per la diffusione di malattie invasive da meningococco in Italia?
Le relazioni di coppia attraversano diverse fasi di sviluppo, ciascuna con nuove sfide da affrontare.
Personalizzare l’assistenza richiede di considerare unico ogni paziente nella sua globalità
Rispondere alle trasformazioni sociali che generano crescenti diseguaglianze è una vera priorità per chi si occupa di salute pubblica; ma quale contributo possono dare
Dopo il trapianto del midollo osseo, ero stata bene per un lungo periodo, finché ho avuto una ricaduta ed è stato necessario un secondo trapianto. Nei momenti di angoscia,
di luce in un mondo attraversato dal buio della morte quella che stanno vivendo Fernando Licheri e sua moglie Maria, superando la paura che nasce dal solo pronunciare la parola SLA,Sclerosi Laterale Amiotrofica.
La testimonianza di Danilo, 29 anni, impegnato del Movimento Diocesano dei Focolari. Il coraggio di donarsi agli altri oltre la malattia.